Ieri mattina si è consumata l’ennesima spaccatura all’interno del Partito Democratico tra chi era a discutere seduto a dei tavoli all’interno della Leopolda e chi era a sodalizzare in piedi in una piazza. Tra chi è disposto ad ascoltare ma non ad accettare ricatti (quindi alla fine si fa comunque come pare a me) e tra chi è sceso in piazza per ascoltare la Piazza (come si fa ad ascoltare la Piazza chiusi nel recinto di quelli BBuoni mi è difficile capirlo). Tra chi pensa che per fare il bene dell’Italia si debba fare un job act di destra e chi oggi marcia a fianco dei lavoratori ma ieri non c’era quando la Fornero faceva mattanza sociale (forse c’era Fassina, quindi non c’era nessuno).
E’ chiaro che sono tutti in errore, ed è chiaro che c’è un partito in confusione. Questo perché mentre prima le varie correnti cercavano le soluzioni da un solo lato, il centrosinistra, adesso la parte governativa del partito cerca soluzioni molto ma molto fuori da quell’ambito e gli altri, per non essere da meno, cercano soluzioni talmente estremiste che quelli di SEL sono preoccupati di essere scavalcati a sinistra.
Ma una via di mezzo no??? E perché no? Quali sono le difficoltà per dare ossigeno a chi crea lavoro e tutele a chi il lavoro lo fa? Ma siamo proprio sicuri che all’imprenditore non possiamo dare altro? Che so, bassa burocratizzazione, tempi certi, credito a basso costo (ma anche a costo medio, basta che trovino soldi dalle banche), concorrenza leale (bustarelle e malavita organizzata fanno abbassare margini e ricavi), tassazione ridotta sicura per tutti (se il mio concorrente evade le tasse ne trae un vantaggio concorrenziale). Ma davvero se all’imprenditore gli dai questo e altro, tu governo non riesci a negoziare su salario e diritti del lavoratore (e chiedo scusa per la parolaccia”negoziare”)?
Eppure il lavoratore ha bisogno di una rappresentanza diversa. Ieri ascoltare il discorso della Camusso mi ha messo addosso una tristezza infinita. Quel tono nella comunicazione così piatto e stantio che può essere ascoltato solo da quella piazza. E gli altri? Mica i lavoratori sono tutti credenti alla religione del sindacato… proprio no! E quindi c’è bisogno di un supporto politico che possa essere un punto di riferimento di questa sponda contro la spocchia dell’altra.
Ma resto dell’idea che entrambi sono lontani dal mondo reale. Il governo ha una considerazione dell’imprenditore italiano troppo alta, il resto del partito sta solo cercando il modo di sopravvivere a tutto questo.
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